Esistono vari metodi alternativi naturali e sperimentazioni per cure anticancro efficaci e mirate, due in particolare mi hanno colpito. Purtroppo non ne parla nessuno perché le lobby farmaceutiche non guadagnano su cure efficaci, noi siamo “clienti” a vita quindi se stiamo sempre male e siamo dipendenti dai farmaci la malattia diventa una fonte di guadagno. Una delle ultime notizie esordisce ” Cura a base di erbe indiane efficace contro il cancro”, mentre l’altra è relativa alla cura a base di Aloe (ricetta di Padre Zago – http://curareguarireconlanatura.blogspot.it/2008/05/intervista-padre-romano-zago-cosa-cura.html) e la scoperta dell’università di Padova che una semplice preparazione a base della pianta di Aloe è una eccezionale cura anticancro.
Ma guardiamo nello specifico citando le fonti. In http://www.italiasalute.it/newsh.asp?ID=6354 possiamo leggere:
E’ stata scoperta una cura a base di erbe e di origine indiana a base di erbe che avrebbe effetti positivi nei malati di cancro, ma esperti inglesi si affrettano a spegnere gli entusiasmi. La cura è stata ideata dalla dottoressa Rosy Daniel, ex direttrice medica del Bristol Cancer Centre, una promotrice della medicina olistica. Essa si basa su un principio semplice ma, se ne verrà confermata l’efficacia, geniale. È noto, infatti, che le cellule colpite da tumore sono acide e non riescono a resistere in un ambiente alcalino. Il medicinale chiamato Carctol, favorisce l’espulsione degli acidi dal corpo e provocherebbe nel malato una guarigione spontanea. Il mix è composto da otto erbe e deve essere somministrato prima e dopo la chemioterapia. Il farmaco risulta estremamente efficace nel caso in cui i pazienti che ne fanno uso si attengono ad una dieta strettamente priva di cibi e di bevande acide. La sostanza non è una scoperta recente: un medico del Rajasthan, Nandlal Tiwari, che ne ha intuito l’effetto benefico ben 25 anni fa, somministra con successo la sostanza da oltre un ventennio. L’efficacia del ritrovato manca però del riconoscimento della comunità medica, dal momento che non sono ancora stati effettuati test di laboratorio con rigore scientifico. Pare però che su 1900 pazienti indiani sottoposti al trattamento, circa la metà ne abbia tratto benefici evidenti. Rosy Daniel ha ammesso che non è sicura di poter affermare, però, che le guarigioni siano da imputare alla cura, ma si è limitata ad osservarle spiegandole con l’effetto disintossicante delle erbe e senza effetti collaterali. Esperti nello studio di tumori si sono affrettati a calmare gli entusiasmi. Il professor Edzard Ernst, della Peninsula Medical School, raccomanda a chi è stato colpito dal cancro di non abbandonare le terapie convenzionali, e precisa che anche se è favorevole alle terapie complementari, ne va prima provata l’efficacia, senza irresponsabili eccessi di entusiasmo, così come sarebbe sbagliato rifiutarle se si rivelano di utilità provata scientificamente. Nel frattempo, Ernst si limita a far notare la presenza del rabarbaro nel composto usato dalla Daniel, un’erba di cui sono noti effetti collaterali dannosi per le ossa e per i muscoli.
Mentre relativamente all’Aloe: http://rimedinaturali.blogosfere.it/2009/09/la-controversa-ricetta-allaloe-contro-il-cancro-ha-fondamenti-scientifici.html
La cura anticancro di cui andrò a trattare non va assolutamente sostituita ai trattamenti prescritti da medici specialisti in oncologia ma a mio avviso chi crede nel potere terapeutico della natura ha tutti i diritti di tentare quella che potrebbe essere la sua ultima chance. Sto parlando della cura a base di Aloe vera (http://www.youtube.com/watch?v=PVmbDgiZg8k), la stessa pubblicizzata dal missionario Padre Zago e ripresa in questi giorni da Loris Palmerini nel suo blog (http://www.palmerini.net/blog/quando-il-denaro-privato-vale-piu-della-missione-pubblica/). La cura all’aloe è stata di fatto testata dai ricercatori dell’Università di Padova che ne hanno confermato l’efficacia; se la cosa si fosse fermata qui, sicuramente potremmo alzare i calici e brindare a una nuova era, ma pare purtroppo che il brevetto sia stato venduto a una multinazionale del farmaco e quindi opportunamente insabbiato. Loris Palmerini si scaglia contro il sistema delle “lobby e dei media della scienza“:
“Insomma, una cura medica a bassissimo costo che serve all’ umanità, è negata nelle strutture pubbliche e viene impedita persino nella stessa città (Padova) dove essa viene verificata scientificamente,con la conseguenza che anche oggi e domani qualcuno morirà negli ospedali per non aver usato questa cura nei casi utili”.
Una vergogna… Palmerini riporta la ricetta originale tratta dal sito Salvelocs (http://www.salvelocs.it/aloe.htm) e a questo tour virtuale alla ricerca della verità perduta partecipiamo anche noi di Rimedi Naturali.
“L’università di Padova ha scoperto che una semplice preparazione a base di Aloe è una eccezionale cura anticancro. Tuttavia, invece di mettere a disposizione la cura negli ospedali provinciali, dove si cura ancora con la Chemioterapia spesso dannosa se non inutile, ha venduto il brevetto ad una multinazionale del farmaco per un compenso miliardario. La notizia ha del vergognoso, ma per fortuna il sito che l’ha diffusa fornisce anche la ricetta per farsi la cura in casa, tanto essa è semplice. Si tratta in realtà di una formula di antica origine che si è diffusa per molti anni, e recentemente anche grazie alla pubblicità del missionario veneto Padre Zago, che fu anche inquisito per questo. L’uso dell’aloe è infatti molto diffuso nel sud america dove Egli sembra la imparò.”
Dal sito Salvelocs:
L’aloe è una pianta perenne originaria dell’Africa del Sud e delle Antille. Questa pianta presenta una serie di foglie carnose, sature d’acqua, che gli permette di resistere a lunghi periodi di siccità. L’aloe è ormai diffusissima anche nel nostro paese, si adatta bene a vivere anche come una pianta da appartamento.
Principi attivi
I principi attivi sono estratti o dall’Essudato (concentrato del succo delle foglie) o dal Gel (che si ottiene dalla pianta in toto, dopo aver eliminato i tessuti più esterni). La quantità di principi attivi dipende in gran parte da com’è stata coltivata la pianta. Una pianta con almeno 5 anni d’età e cresciuta a sole pieno può contenere una quantità di “aloidina” dieci volte superiore ad una pianta cresciuta all’ombra. L’essudato può contenere derivati idrossiantraceni in quantità variabili tra il 40 e il 70%. La sostanza più attiva e conosciuta di questa famiglia di principi attivi è l’aloidina. L’aloidina allo stato puro è una polvere cristallina dal colore giallo-limone, con un leggero odore aromatico. Solubile in acqua calda, alcool ed acetone, si altera alla luce. Deve essere conservata in recipienti ermetici alla luce e all’aria. Nell’aloe sono presenti anche una modesta quantità di Resine (combinazioni di alcoli resinosi con avidi aromatici) e Essenze (particolari sostanze che danno alla pianta l’odore caratteristico).
Proprietà farmacologiche
Attività lassativa è dovuta in gran parte alla presenza di idrossiantraceni (derivati antrachinonici). Queste sostanze una volta raggiunto il colon diventano attive per merito di particolari sistemi enzimatici. La loro azione è dovuta ad un richiamo d’acqua nell’intestino e ad un aumento dei movimenti peristaltici.
Attività antibatterica e cicatrizzante, dovuta sia alla presenza d’aloina (inibisce la secrezione d’istamina) e di sostanze non ben identificate che interagiscono con la secrezione delle prostaglandine.
I preparati con aloe sono generalmente controindicati in gravidanza, allattamento, stati emorroidali, emorragie uterine e lesioni renali. La FDA (Food and Drug Administration), agenzia americana che si occupa dell’efficacia e la sicurezza dei farmaci, ha deciso di ritirare in tutto il territorio degli Stati Uniti tutti i lassativi a base di “Cascara” e “Aloe”. Tale decisione è stata presa perché le ditte produttrici, che immettevano farmaci con le sostanze sopra citate, non hanno fornito tutta la documentazione necessaria ad un più attento monitoraggio, utile per uno studio più approfondito sui possibili effetti tossici delle piante indicate. Il Ministero della Salute, in Italia, ha emanato una circolare affermando che il sequestro dei prodotti, negli Stati Uniti, a base di aloe e cascara è stato dettato semplicemente da inadempienze burocratiche.
Aloe nella terapia antitumorale
Si sta diffondendo sempre di più l’uso dell’Aloe nella terapia antitumorale, recenti studi stanno confermando quest’attività. È stato dimostrato che uno dei principi attivi dell’Aloe (Aloe-emodina) si concentra soltanto nelle cellule tumorali, dove manifesterebbe un’azione molto complessa chiamata “Apoptosi” (blocco della trasformazione della cellula sana in cellula maligna). Sono stati confermati risultati positivi sia in “vitro” che su animali da esperimento. Il professor Giuseppe D’Alessio, direttore del dipartimento di Chimica Organica e Biologica dell’Università Federico II di Napoli, ha compiuto numerose ricerche sugli effetti dell’Aloe arborescens, riuscendo a dimostrare l’efficacia dell’aloe nel distruggere le cellule tumorali. L’Università di Padova ha stretto un accordo miliardario, con una multinazionale del farmaco, per il brevetto dell’aloe-emodina.
La dimostrata efficacia dell’Aloe non deve indurre in nessun modo i possibili pazienti ad abbandonare le tradizionali cure, ed intraprendere strade non ancora pienamente esplorate senza aver prima consultato il medico curante o lo specialista oncologo. Le notizie sulla preparazione e i dosaggi dell’Aloe vera sono state riportate unicamente per evitare fenomeni speculativi.
Ricetta Aloe vera
Materie prime da utilizzare:
– Aloe arborescens 350g.
– Miele biologico 500g.
– Grappa 50 ml.
La pianta dell’Aloe deve:
– Avere 5 anni d’età.
– Essere cresciuta a sole pieno.
– Raccolta qualche giorno di distanza dall’ultima pioggia.
Le foglie devono essere tagliate di notte e utilizzate per la preparazione nel più breve tempo possibile.
Apparecchiature necessarie:
– Frullatore con cestello d’acciaio (Bimby Vorwerk).
– Recipienti ermetici all’aria e alla luce da 300 ml.
– Lampada rossa da camera oscura
Preparazione in farmacia
Tutte le operazioni di preparazione devono avvenire al buio, oppure con lampada rossa (sono particolari lampade che usano i fotografi in camera oscura). Si puliscono le foglie con un panno asciutto, si tagliano a pezzetti dopo aver asportato le parti rovinate e gli aculei. Si versano nel frullatore tutti i componenti della preparazione: aloe g 350, miele g 500, grappa 50 ml. Si frulla fino a completa omogeneizzazione. La crema verde ottenuta andrà versata nei tre barattoli da 300 ml, che saranno posti immediatamente in frigo. Un’altra accortezza sarebbe quella di operare in atmosfera inerte (azoto gassoso), si potrebbe saturare con tale gas sia il frullatore durante l’omogeneizzazione e sia contenitori della crema d’aloe vera. Questa particolare procedura di lavoro potrà essere utilizzata solo in farmacie particolarmente attrezzate e con personale laureato preparato. Per le preparazioni casalinghe bisognerà seguire un’altra metodica, vale a dire quella di preparare porzioni più piccole in modo da avere un composto sempre fresco ed efficace.
Preparazione casalinga
Materie prime da utilizzare:
– Aloe arborescens 120g.
– Miele biologico 165g.
– Grappa 15 ml (corrispondenti ad un cucchiaio abbondante da minestra).
Apparecchiature necessarie:
– Frullatore commerciale con il cestello rivestito con pellicola d’alluminio.
– Recipienti di vetro scuro con bocca larga da 125 ml, da rivestire con pellicola d’alluminio, si acquistano in farmacia.
– Lampada rossa da camera oscura, oppure qualsiasi fonte luminosa a bassa potenza rivestita con pellicola di plastica rossa.
Prima di avventurarsi nella preparazione vera, sarà necessario fare delle prove per vedere se tutto funziona alla perfezione. Per le dosi non bisognerà essere particolarmente precisi, la bilancia da utilizzare dovrà avere una sensibilità di almeno 10 g. Sono ottime quelle elettroniche da cucina che offrono la possibilità di eseguire la tara, si trovano nei supermercati a prezzi modici. Per la preparazione bisognerà procedere in modo da essere veloci ma rigorosi nell’esporre il minor tempo possibile l’aloe alla luce diretta.
Dosi e somministrazione
La crema d’aloe va assunta al buio, o in luce attenuata (lampada rossa). Di giorno occorrerà operare in una stanza buia, con porte e finestre chiuse. Il preparato va assunto a digiuno, non bisognerà mangiare e bere per un’ora dopo averlo ingerito. Il preparato va rimescolato prima di ogni assunzione.
Dosi:
2 cucchiai 3 volte al giorno oppure 3 cucchiai 2 volte al giorno, fino alla fine del contenitore da 350 g oppure dei 3 da 125 g.
Dopo la fine del primo ciclo bisognerà osservare 3 giorni d’interruzione, per poi cominciare di nuovo. I cicli dovranno susseguirsi senza nessuna interruzione fino alla remissione completa della malattia, la cui scomparsa dovrà essere accertata dal medico curante mediante esami diagnostici. La cura dovrà essere proseguita per almeno tre mesi dopo la guarigione.
Avvertenze
– Il succo d’Aloe nei dosaggi terapeutici sopra riportati non dovrebbe avere nessun effetto lassativo.
– Il preparato potrebbe cambiare sapore e diventare più amaro.
– Chi ha problemi di glicemia può ridurre la quantità di miele, ciò comporterà un aumento del sapore amaro della preparazione e una riformulazione del dosaggio.
-Durante la terapia con Aloe bisognerà seguire un regime alimentare tale da favorire la guarigione.
Alimentazione consigliata
Alimenti sconsigliati: grassi animali, carni grasse, insaccati, formaggi stagionati, fritture, dolci, cibi preconfezionati. Come dolcificante è consigliabile usare il miele o il fruttosio.
Alimenti consigliati: verdure, ortaggi, legumi, frutta fresca, cereali, pasta, pane, carni magre, pesce fresco.
I prodotti alimentari dovranno essere assolutamente naturali e d’origine biologica.
Aloe come prevenzione del tumore
L’aloe potrà essere usato anche a scopo preventivo o per evitare recidive. In questi casi il dosaggio sarà il seguente:
1 cucchiaio 3 volte al giorno fino al termine di 2 contenitori da 125 g, i cicli dovranno essere ripetuti 2 volte l’anno.
Aloe nella terapia topica
L’aloe può essere utilizzato nella cura delle seguenti malattie: erpes, psoriasi, ferite con difficoltà di cicatrizzazione.
L’Aloe vera per uso topico seguirà la medesima procedura di preparazione e di conservazione del preparato per uso orale, ma escludendo i due eccipienti: miele e grappa. La pasta d’Aloe andrà spalmata, al buio o in luce attenuata, sulla parte da trattare 1 o 2 volte al giorno. La medicazione dovrà essere tenuta al buio per almeno 2 ore, se di notte tale operazione potrà risultare relativamente facile…di giorno occorrerà avvolgere la zona medicata con pellicola d’alluminio.
Consiglio del farmacista
Ci sono piante che improvvisamente escono dall’oblio, l’Aloe è una di loro.
Dopo decenni che era caduta in disuso, ci si accorge improvvisamente delle sue numerose qualità medicinali. È da chiedersi quante piante esistono senza che se ne conoscano in pieno le qualità farmacologiche. Consiglio di utilizzare la pasta d’Aloe per uso topico; si potrebbero trattare con successo alcune malattie particolarmente fastidiose e difficilmente curabili quali: l’erpes e la psoriasi. Per la terapia antitumorale il discorso è diverso e molto delicato. Come farmacista mi devo limitare a descrivere la preparazione e la conservazione. Al medico specialista spetta la cura più appropriata.
Possiamo leggere relativamente alla ricerche contro il cancro: http://aloearborescens.tripod.com/studi.htm
Studi delle Università
Le università non hanno gli interessi commerciali delle case farmaceutiche, per cui sono state effettuate centinaia di ricerche internazionali sull’aloe molto produttive. Si sono isolati antroni e antrachinoni (aloe-emodina, emodina, crisofenolo e diversi altri), presenti nell’aloina, e si e’ dimostrato che i principi attivi contenuti nell’aloe si accumulano nelle cellule tumorali, come dei cecchini che colpiscono selettivamente solo le cellule malate e che le masse tumorali regrediscono in brevissimo tempo !!!
La notizia ha destato l’interesse del mondo scientifico, tanto che è nata l’A.R.A. (Associazione Ricerca Aloe), con l’intento di studiare questa pianta ed i suoi effetti terapeutici nella lotta contro i tumori, presieduta dal professor Roberto Miccinilli, che da oltre vent’anni si occupa di omeopatia all’Università di Londra. Il professor Giuseppe D’Alessio, direttore del Dipartimento di Chimica Organica e Biologica dell’Università Federico II di Napoli, ha effettuato, per conto dell’associazione, alcune ricerche sugli effetti dell’Aloe arborescens. I risultati sono stati sorprendenti: testata più volte, l’aloe ha dimostrato di essere in grado di distruggere le cellule tumorali, preservando nel contempo quelle sane. A conferma di questi dati, il ricercatore americano David Hudson ha scoperto che uno stato particolare, monoatomico, di rodio e iridio possiede eccezionali facoltà terapeutiche, che si sono dimostrate efficaci anche in casi terminali di cancro. Una sua ricerca ha dimostrato che tali sostanze sono presenti in notevoli quantità nell’Aloe Arborescens.
Qui due documenti medici in inglese che evidenziano che l’aloe-emodina induce l’apoptosi (ossia la morte delle cellule tumorali) in vari tipi di cancro.
Aloe Emodin apoptosis in human epatoma (documento PDF in inglese) http://aloearborescens.tripod.com/aloe-apoptosi-epatoma.pdf
Aloe Emodin induces APOPTOSIS in human carcinoma (documento PDF in inglese) http://aloearborescens.tripod.com/aloe-apoptosi-carcinoma.pdf
Dopo aver accertato che una molecola presente nell’aloe, (l’aloe-emodina) guarisce in tempi brevissimi tumori terminali. L’Università di Padova ha brevettato l’Aloe-emodina! http://aloearborescens.tripod.com/brevetti.pdf
Dopo aver parlato male dell’aloe per anni, adesso che finalmente sono riusciti ad isolare una molecola che ha effetti strabilianti hanno subito pensato a brevettarla, questo non fa altro che dimostrare che avevamo ragione ! Ecco un’interessante pagina in cui compare la notizia dell’ accordo multimiliardario tra l’Università di Padova e le multinazionali farmaceutiche (http://aloearborescens.tripod.com/padova.htm) (fonte Biopolis, Sole24Ore,12/03/2002) ! Così tra dieci anni, secondo loro si potrà comprare in farmacia pillole di aloe-emodina sintetizzata chimicamente a prezzi stratosferici, ma perchè dico io, quando si può avere subito, gratis non una sola molecola, e per giunta sintetica e prodotta il laboratorio, ma tutte le centinaia di principi attivi contenuti nell’aloe arborescens genuina fresca preparata in casa ?! Quando saranno in grado di venderla diranno che è miracolosa, per ora dicono che è cancerogena.
Ecco quindi che abbiamo perfino le prove scientifiche ormai inconfutabili che l’aloe ha un effetto diretto, mirato e veloce sul cancro. Non ci sono più scuse quindi per NON prenderla o per negarne l’efficacia a priori come fanno incredibilmente alcuni medici o che senza che ci siano test negativi in cui si dimostra che l’aloe non funziona, affermano con certezza che non è possibile che l’aloe possa avere un qualche effetto e accusano le persone malate, ormai guarite con l’aloe, di essere imbroglione ad affermarlo o che addirittura non erano malate di cancro (figurarsi malati terminali a cui viene detto, dopo la guarigione: visto che sei guarito con l’aloe… allora non era cancro…) ! Vergogna…
Addirittura ho letto recentemente che alcuni medici sono giunti ad affermare addirittura che l’aloe sia tossica e per giunta cancerogena e udite udite, che abbia ucciso qualcuno (chi ? non si sa, non sono in grado di fornire alcun nome). Qui siamo al ridicolo ! Dopo aver avvelenato un malato terminale con i peggiori e più tossici farmaci vogliono far credere che se il povero paziente è morto è stato per il cucchiaio di aloe… In realtà, gli studi parlano solo di iniezioni di aloe in vena e non di uso orale. Le iniezioni di aloe sono infatti vietate negli USA, l’uso orale o locale invece è praticato da milioni di persone da decenni senza conseguenze.
…..Qui ho raccolto diversi riferimenti sugli studi scientifici sull’aloe. (http://aloearborescens.tripod.com/biblio.htm) In particolare possiamo constatare che è dimostrato scientificamente che abbia effetti curativi su leucemia, carcinomi, tumori neuroectodermici e sarcomi in generale, tumori solidi incurabili e linfomi. Se trovate altri riferimenti bibliografici o su Internet, scrivetemi. Sito: http://aloearborescens.tripod.com/studi.htm
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