Guarisce dal cancro in due settimane dopo aver testato farmaco sperimentale. Ecco il primo caso in Europa

survivors partbdi Romina Malizia

Dopo aver letto questo articolo è mio dovere condividere la notizia. Tutto ciò che riguarda cure alternative che danno risultati positivi per combattere il cancro, tumore, ed altre malattie o neoplasie, verranno pubblicate così che ognuno potrà decidere di provare o meno metodi diversi. Abbiamo il diritto di guarire, possedere una salute stabile e trascorrere una vita in linea di massima serena. Purtroppo nella realtà non è sempre così, quindi non possiamo fare altro che provare tutte le metodologie possibili esistenti che possano donarci una speranza e guarigione. 

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Guarisce dal cancro in due settimane dopo aver testato farmaco sperimentale. Ecco il primo caso in Europa

Un farmaco miracoloso? Finalmente la cura contro i tumori? Non si ha ancora la certezza, fatto sta che un primo caso di guarigione c’è già stato. Un malato di cancro ha, infatti, sbalordito i medici dopo essersi sottoposto ad un trattamento pionieristico: più di 70 tumori potenzialmente fatali gli sono scomparsi in appena due settimane. Ian Brooks, 47 anni, stava combattendo una rara forma del linfoma non-Hodgkin, un tumore che colpisce il sistema immunitario. Dopo diverse opzioni di trattamento fallito, aveva poche settimane di vita. Quindi, in ultima istanza, al signor Brooks, da Bolton, è stato offerto un nuovo farmaco antitumorale. Due settimane più tardi, era guarito, quasi del tutto. i medici che lo hanno in cura presso l’ospedale Christie di Manchester sono rimasti stupiti quando hanno confrontato le scansioni del corpo dell’uomo e hanno scoperto che erano chiare dove prima c’erano i tumori. Il signor Brooks, un meccanico, è stata la prima persona al di fuori degli Stati Uniti a provare il farmaco chiamato Brentiximab Vedotin. Il medicinale è ciò che è noto come un tipo di anticorpo monoclonale, ricerca le proteine specifiche sulla parte esterna delle cellule tumorali e poi le distrugge dall’interno. Si è rivelato essere un tale successo che ora è disponibile per i pazienti del Servizio Sanitario Britannico (National Health Service, NHS) attraverso il Fondo farmaci contro il cancro.

Ian-Brooks

Ecco le scansioni del corpo del signor Brook prima e dopo il trattamento. La sinistra lo mostra crivellato da 60-70 tumori da linfoma non-Hodgkin. La scansione di destra è di due settimane dopo essere diventato la prima persona al di fuori degli Stati Uniti ad avere preso un farmaco sperimentale contro il cancro. Le macchie nere sono i suoi reni e la vescica

scansioni-corpo-tumore

Ci sono circa 1.500 i casi di linfoma non-Hodgkin in Gran Bretagna ogni anno, ma il signor Brooks era affetto da una forma ancora più rara della malattia chiamata linfoma a grandi cellule anaplastico. Gli era stato diagnosticato nel 2001 e inizialmente aveva risposto bene al trattamento, ma aveva avuto conseguenze devastanti quando il cancro era tornato nel 2008. Aveva poi subito un trapianto di cellule staminali, ma il cancro era tornato e si era diffuso in tutto il corpo, lasciandogli solo poche settimane di vita. La sua malattia era così grave che non avendo altre opzioni,  si è offerto per prendere parte alla sperimentazione del farmaco.

http://www.pharmastar.it/index.html?cat=22&id=13309

Conferme a lungo termine per Brentuximab Vedotin nei linfomi di Hodgkin e anaplastico

ricerca cancro

Al 55°congresso annuale dell’American Society of Hematology (ASH) svoltosi a New Orleans, LA, dal 7 al 10 dicembre 2013 sono stati presentati i dati aggiornati sulla sopravvivenza globale di due studi clinici pivotali di fase 2 condotti su brentuximab vedotin nel linfoma di Hodgkin recidivante/refrattario (R/R HL) e nel linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico recidivante/refrattario (R/R sALCL).

Brentuximab vedotin è un anticorpo coniugato a farmaco (ADC) che ha come bersaglio il CD30. Una sopravvivenza globale (OS) mediana di 40,5 mesi è stata riportata in R/R HL, e non è stata ancora raggiunta in R/R sALCL.

“I dati aggiornati degli studi clinici pivotali su brentuximab vedotin  dimostrano una sopravvivenza prolungata in questa popolazione pesantemente pretrattata. La sopravvivenza globale mediana nello studio sul linfoma di Hodgkin recidivante/refrattario è stata di 3,4 anni, e include 18 pazienti che sono rimasti in remissione e sotto controllo. Nell’ALCL sistemico recidivante/refrattario, la sopravvivenza globale mediana non è ancora stata raggiunta e il tasso di sopravvivenza stimato a tre anni è stato del 63%”, ha detto Jonathan Drachman, M.D., Chief Medical Officer and Executive Vice President, Research and Development alla Seattle Genetics. 

“In questa popolazione di pazienti HL e sALCL pesantemente pretrattata, superare la sopravvivenza mediana di tre anni con brentuximab in monoterapia è significativo,” ha detto Michael Vasconcelles, M.D., Senior Vice President, Head, Oncology Therapeutic Area Unit, Takeda Pharmaceutical Company. “Continuiamo a lavorare con le autorità regolatorie nei nostri territori per ampliare la disponibilità di brentuximab e cercare di includere nelle indicazioni questi importanti aggiornamenti sulla sopravvivenza”.

“Questi dati consolidano il beneficio già dimostrato associato ad brentuximab vedotin  nei pazienti con linfoma di Hodgkin recidivante e con ALCL sistemico e supportano ulteriormente i nostri tre studi clinici di fase 3 in corso sulle prime linee di trattamento: AETHERA su pazienti ad alto rischio trapiantati con linfoma di Hodgkin, ECHELON-1 per il trattamento di prima linea per il linfoma di Hodgkin e ECHELON-2 per il trattamento di prima linea del linfoma a cellule T mature ”.

Dati di follow-up a tre anni e caratteristiche delle remissioni a lungo termine di uno studio di fase 2 in corso su brentuximab vedotin in pazienti con linfoma di Hodgkin recidivante o refrattario (Abstract #4382)

Uno studio registrativo a braccio singolo è stato condotto su 102 pazienti con R/R HL in seguito a  trapianto autologo di cellule staminali (ASCT) per valutare l’efficacia e la sicurezza di BRENTUXIMAB VEDOTIN  in monoterapia. Inoltre lo studio è stato disegnato per determinare la durata della risposta, la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e l’OS. I pazienti arruolati avevano ricevuto una mediana di oltre 3 precedenti regimi chemioterapici. I pazienti hanno ricevuto 1,8 milligrammi per chilogrammo (mg/kg) di BRENTUXIMAB VEDOTIN  somministrati con infusione endovenosa (IV) di 30 minuti ogni tre settimane fino a un massimo di 16 cicli per i pazienti che hanno raggiunto uno stato di malattia stabilizzata o in miglioramento.
 
I dati fondamentali dell’analisi sulla sopravvivenza a lungo termine in questo studio sono stati:
 
•         Dopo un periodo di osservazione mediano di 32,7 mesi dalla prima dose di BRENTUXIMAB VEDOTIN , l’OS mediana stimata era di 40,5 mesi (intervallo di confidenza [CI] del 95%: 28,7 [range, da 1,8 a 48,3 mesi]).
•         Nei 34 pazienti che hanno mostrato una remissione completa, l’OS mediana non era ancora stata raggiunta.
•         Il tasso di sopravvivenza stimato a tre anni è stato del 54%.
•         Dei 102 pazienti, 14 sono rimasti in remissione per valutazione indipendente e 18 per valutazione dello sperimentatore, e sono ancora controllati nello studio.
•         Complessivamente, i pazienti hanno ricevuto una mediana di nove cicli di terapia con BRENTUXIMAB VEDOTIN ; i pazienti che hanno raggiunto una risposta obiettiva (OR)  hanno ricevuto più cicli di terapia.
•         I più comuni eventi avversi (AE) di ogni grado sono stati: neuropatia sensoriale periferica (47%), affaticamento (46%) nausea (42%) infezione delle alte vie respiratorie (37%) e diarrea (36%).
•         I più comuni eventi avversi di grado 3 o 4 verificatisi in almeno il 5% dei pazienti sono stati: neutropenia (20%), neuropatia periferica sensoriale (9%), trombocitopenia (8%) e anemia (6%).
 
Risultati sulla sopravvivenza a tre anni di uno studio clinico di fase 2 in corso su brentuximab vedotin in pazienti con linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico recidivante o refrattario. (Abstract #1809)
 
Uno studio clinico registrativo a braccio singolo è stato condotto su 58 pazienti R/R sALCL per valutare l’efficacia e la sicurezza di brentuximab vedotin  in monoterapia. Inoltre, lo studio è stato disegnato per determinare la durata della risposta, la PFS e l’OS. I pazienti arruolati avevano ricevuto una mediana di due precedenti regimi chemioterapici. I pazienti hanno ricevuto 1,8 mg/kg di brentuximab vedotin  somministrati con infusione endovenosa di 30 minuti ogni tre settimane fino a un massimo di 16 cicli per i pazienti che hanno raggiunto uno stato di malattia stabilizzata o in miglioramento.
 
I dati fondamentali del follow-up a lungo termine dei pazienti in questo studio pivotale sono stati:
•         Dopo un periodo di osservazione mediano di 33,4 mesi dalla prima dose del farmaco, l’OS mediana non era ancora stata raggiunta.
•         Il tasso di sopravvivenza stimato a tre anni dall’inizio del trattamento con il farmaco  è stato del 63%.
•         La PFS mediana è stata di 14,6 mesi.
•         Dei 34 pazienti che hanno raggiunto una remissione completa durante lo studio, 16 (47 %) sono rimasti in remissione completa continua al momento dell’ultimo follow-up.
•         Complessivamente, i pazienti hanno ricevuto una mediana di sette cicli di terapia con; i brentuximab vedotin pazienti che hanno raggiunto una OR hanno ricevuto più cicli di terapia.
•         Gli eventi avversi più comuni di ogni grado sono stati: neuropatia periferica (57%), nausea (40%), affaticamento (38%), piressia (34%) e diarrea (29%).
•         I più comuni eventi avversi di grado 3 o 4 verificatisi in almeno il 5% dei pazienti includevano: neutropenia (21%), neuropatia periferica (17%), trombocitopenia (14%), anemia (7%) e affaticamento (5%).
 
Brentuximab vedotin 
Brentuximab vedotin è un anticorpo coniugato a farmaco (ADC) composto da un anticorpo monoclonale anti-CD30 legato, tramite un legante scissibile per proteasi, all’agente antimicrotubulare monometilauristatina E (MMAE), che utilizza la tecnologia brevettata della Seattle Genetics. L’ADC usa un ligante  disegnato per essere stabile in circolo e rilasciare MMAE al momento dell’internalizzazione nelle cellule tumorali che esprimono CD30.

Brentuximab vedotin  ha ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata da parte della Commissione Europea nell’ottobre 2012 per due indicazioni: (1) il trattamento di pazienti adulti con HL CD-30 positivo recidivante o refrattario in seguito a un trapianto autologo di cellule staminali (ASCT) o in seguito ad almeno due precedenti terapie quando l’ASCT o la polichemioterapia non sono un’opzione terapeutica, e (2) il trattamento di pazienti adulti con sALCL recidivante o refrattario. 

Brentuximab vedotin  ha ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio dalle autorità regolatorie in oltre 35 paesi. 

In Italia, il farmaco è già disponibile in terapia grazie all’inserimento nell’elenco dei farmaci dispensati con la legge 648/96.

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