L’Artemisia Annua, cura contro il cancro

artemisia annua

di Romina Malizia

Per fortuna non leggiamo soltanto notizie spiacevoli, è bello venire a conoscenza di persone che si salvano da gravi malattie tramite cure alternative. Il sig. Amedeo Gioia è la testimonianza vivente dell’efficacia dell’Artemisia Annua, certamente non viene garantita la sua azione immediata in tutti i casi di cancro ma è una possibilità che non deve essere esclusa ma sperimentata e provata. Abbiamo tutti il diritto di essere felici e di usufruire di cure efficaci per la propria salute, la speranza è che prima o poi questo diritto verrà garantito per tutti gli esseri umani. Le lobby farmaceutiche ci usano come cavie, ma nel momento in cui ci ribelliamo a questa catena malata di sopravvivenza possiamo cambiare le cose.

Contatti: Gruppo di Facebook “Quelli dell’Artemisia Annua” https://www.facebook.com/groups/340030199488811/

Sito web: Quelli dell’Artemisia Annua Onlus http://quellidellartemisiaannua.org/

http://www.tiburno.tv/roma-est/item/7580-ho-vinto-la-mia-battaglia-grazie-all-artemisia-annua-ed-alla-dieta-vegana

“Ho vinto la battaglia contro il tumore grazie all’Artemisia Annua ed alla dieta vegana”

Gli erano stati diagnosticati appena due mesi di vita ma, grazie all’utilizzo dell’Artemisia Annua ed un regime di dieta vegana, il tumore è completamente sparito.

L’inizio della malattia

“Devo tutto al mio figlio maggiore, Emiliano – racconta Amedeo Gioia (nella foto insieme al figlio), 68enne romano residente nel quartiere di Due Leoni, a pochi passi da Borghesiana –. Dopo aver scoperto che mi mancavano poche settimane di vita, si è messo alla ricerca di cure alternative ed ha trovato l’Artemisia”. La storia della malattia di Amedeo ha inizio a settembre 2013, quando venne ricoverato a seguito di un infarto. “I medici notarono delle perdite di sangue nel catetere così, dopo una visita urologica, mi venne diagnosticato un grosso papilloma alla vescica”. Quando giunse il periodo dell’operazione, il 31 marzo all’ospedale San Filippo Neri, i chirurghi decisero di non procedere. “Avevano scoperto che la massa tumorale era troppo estesa, così venni dichiarato inoperabile”, spiega Amedeo.

La scoperta dell’Artemisia Annua

Fu in quel momento che, a seguito della breve prospettiva di vita, scoprì l’Artemisia Annua: si tratta di una pianta che veniva utilizzata più di duemila anni fa dalla medicina cinese come antimalarico e che, ad oggi, è oggetto di studi da diverse università americane per la cura dei tumori. “Ho utilizzato una soluzione idroalcolica e dopo appena 48 ore ho iniziato a non sentire più i dolori – continua a raccontare –. A distanza di sei giorni l’ecografia mostrava un enorme miglioramento”. Oggi, dopo ben otto mesi, sia le analisi del sangue che le tac effettuate nel tempo, mostrano come del tumore non ci sia più traccia.

La dieta vegana

Anche qui, tutto inizia per caso. Dopo il servizio andato in onda sul programma “Le Iene”, ha iniziato a circolare la notizia che una dieta prettamente vegana potrebbe a ridurre il rischio di contrarre numerose malattie, tra cui i tumori, o addirittura sconfiggerle. Molti scienziati, come il famoso Colin Campbell, autore del best seller “The China Study”, e nutrizionisti come la dottoressa Maria Papavasileiou promuovono da tempo questo tipo di alimentazione. “Adotto un regime semi vegano – spiega – Il che vuol dire che ogni tanto, circa il 5% della mia alimentazione, è di provenienza animale”. Nonostante sia già guarito da diversi mesi, Amedeo non intende abbandonare questo stile di vita.

Il gruppo Facebook

“La mia storia, compresi i documenti ed i referti, sono consultabili sul gruppo Facebook ‘Quelli dell’Artemisia Annua‘ – continua Amedeo –. Ad oggi siamo più di 12.000 iscritti. E pensare che l’ho aperto solo due mesi fa”. Il gruppo è stato creato con il solo scopo di “far conoscere la mia storia, in tanti avevano iniziato a chiedermi come avessi fatto. Non ho la presunzione di sostituirmi ai medici, racconto solo la mia esperienza”. E, nel frattempo, cresce sempre di più il numero delle persone, di ogni parte d’Italia, che si dichiarano guarite o in via di guarigione”.

http://dietagrupposanguigno.altervista.org/artemisia_annua_cura_cancro_testimonianza_amedeo_gioia/

AmedeoGioiaeFiglio

L’ARTEMISIA ANNUA COME CURA CONTRO IL CANCRO: TESTIMONIANZA DI AMEDEO GIOIA

L’Artemisia Annua, una pianta usata fin da secoli nell’antica medicina cinese come cura contro la malaria, sembra avere l’incredibile potere di sconfiggere l’assai più temuta piaga del Cancro. Lo rileva uno studio condotto e pubblicato su Life Science da Henry Lai e da Narendra P. Singh, entrambi bioingegneri dell’Università di Washngton, i quali affermano che la sola artemisinina, principio attivo contenuto nell’Artemisia annua, è in grado di uccidere selettivamente e in poche ore le cellule cancerogene, lasciando illese quelle sane.

Le stesse proprietà che rendono l’artemisinina un ottimo agente antimalarico, sembra che siano responsabili anche della sua azione anti-cancerogena. Quando l’artemisinina viene in contatto con il ferro, genera una reazione chimica che da origine a dei radicali liberi, elementi altamente reattivi che, se si formano all’interno di una cellula, attaccano la membrana cellulare e le altre strutture. Il parassita della malaria non potendo eliminare il ferro contenuto nelle cellule del sangue di cui si nutre, finisce per immagazzinarlo. L’artemisinina rende questo ferro tossico per il parassita. Lo stesso sembra avvenire nel caso dei tumori. Poiché si riproducono così rapidamente, la maggior parte delle cellule cancerose hanno un tasso molto elevato di assorbimento del ferro. La loro superficie presenta un gran numero di recettori che trasportano il ferro dentro le cellule. Tutto ciò consente all’artemisinina di individuare selettivamente le cellule cancerose, basandosi appunto sul loro elevato contenuto di ferro, e di ucciderle, lasciando illese le cellule sane. Nello studio pubblicato sulla rivista Cancer Letters, Henry Lai e Narendra P. Singh, i due bioingegneri dell’Università di Washington, hanno scoperto che la sostanza sembra prevenire lo sviluppo di tumori del seno nei topi cui era stato somministrato un agente canceroso.

“Alcuni studi precedenti, avevano suggerito che l’artemisinina fosse selettivamente tossica per le cellule cancerose ed efficace se presa oralmente. I risultati della nostra ricerca confermano che si tratta di un eccellente candidato per la prevenzione del cancro.”

spiegano gli autori su News Mediacal

Lai e Singh hanno somministrato ai topi una singola dose orale di 7,2-dimetilbenz(a)antracene, una sostanza nota per indurre multipli tumori del seno. Metà dei topi sono stati poi nutriti con cibo normale, mentre all’altra metà è stato dato cibo con un’aggiunta dello 0,02 per cento di artemisinina. Nelle quaranta settimane successive, il 96% dei topi del primo gruppo ha sviluppato tumori, contro solo il 57% dei topi nutriti con l’artemisinina. I tumori di questi ultimi, inoltre, erano di dimensioni molto ridotte.

La testimonianza di guarigione dal cancro di Amedeo Gioia

A supporto degli studi e delle teorie fin’ora esposte c’è una testimonianza importante, quella di Amedeo Gioia. Ringraziamo Amedeo per aver riportato la sua storia che potrà senz’altro aiutare molte persone che come lui, hanno avuto la sfortuna di incappare in quella sciagura che si chiama Cancro.

“A Settembre 2013 venivo colpito da infarto, ricoverato al San Filippo Neri mi venivano applicati 3 by-pass usando le mie vene (vedi dimissioni pubblicate) e avendo perdite di sangue nel catetere mi sottoponevano a visita urologica la quale diagnosticava la presenza di un papilloma molto grande e viste le mie condizioni non l’hanno potuto togliere. Finita la degenza e la riabilitazione (2 mesi, vedi dimissioni pubblicate) mi facevo operare in una clinica dall’urologo dott. Serafini che praticava una TURB pulendo la vescica, l’esame istiologico (vedi esame pubblicato) riscontrava cellule tumorali ad alto grado nucleare.

Dopo 15 giorni facevo un’altra TURB in quanto sanguinavo ancora e l’Urologo mi fece ricoverare all’INI di Grottaferrata per fare delle infiltrazioni in vescica. Dopo una settimana di ricovero l’Oncologo prof. Lanzetti mi diceva che erano inutili le infiltrazioni in quanto il cancro era passato alla prostata ed era uscito nel peritoneo poggiandosi all’ilio e che avrei dovuto farmi togliere tutto. Sia il dott. Serafini che il prof. Lanzetti mi dicevano apertamente che per Loro ero un morto che cammina. Ricoverato al San Filippo Neri reparto Urologia, dopo tutti gli accertamenti del caso il prof. Piccone mi informava che mi avrebbe tolto la vescica, la prostata e un tratto d’intestino e che mi avrebbe messo 2 sacchette per l’orina e una per le feci. Aperto e richiuso in quanto la massa tumorale era troppo estesa e per i miei problemi cardiaci ( per fortuna) venivo dimesso (vedi dimissioni pubblicate) con la sentenza che sarei vissuto una settimana max 2 mesi, con la raccomandazione ai miei di farmi fare dei cicli di chemioterapia, che io ho rifiutato, e trovare una terapia del dolore, che nel frattempo era diventato atroce, e che quando si sarebbe bloccata la minzione di portarmi ad un Pronto Soccorso e farmi togliere tutto.

I miei figli facendo ricerche sulle proprietà curative dell’Hashish e della Marijuana hanno scoperto l’Artemisia Annua al ché non avendo trovato posologie abbiamo usato l’intuito, il buon senso e la fortuna. Abbiamo scelto la soluzione idroalcoolica di Artemisia Annua (vedi bugiardino pubblicato) perché abbiamo ritenuto l’alcool un buon vettore che arriva dappertutto, poi leggendo che le cellule tumorali si caricano di ferro ho pensato di prenderne una fiala di ferro ricostituente, quello che si da’ ai bambini, una al mattino presto per 2 giorni e poi sospenderla per non alimentare il tumore, solo 2 giorni, dopo un’ora prendevo un goccio della soluzione nel caffè poi un bicchierino da vodka dopo pranzato e dopo aver cenato, essendo astemio la prendevo in un bicchiere, un dito orizzontale e allungavo con acqua, o chinotto. Dopo 2 giorni non avevo più dolori, e dopo 6 giorni facevo un’ecografia che non evidenziava niente, facevo analisi del sangue per le marche tumorali (vedi risposta pubblicata) che erano nella norma, solo una voce po’ più alta, ma io sono fumatore. Facevo una TAC (vedi risposta pubblicata) che non rilevava niente. Ora io non voglio dare false speranze, ma chi e’ nelle condizioni in cui ero perché non provarci? Tenete presente che a me non hanno tolto nulla e ho rifiutato la chemio, l’ Artemisia annua sconfigge il cancro, ma non i danni permanenti.”

Amedeo non si è limitato a riportare la sua testimonianza, ma ha voluto creare anche un gruppo facebook con lo scopo di aiutare chiunque voglia intraprendere la cura a base di Artemisia annua. Il gruppo fb di Amedeo Gioia lo trovate qui: https://www.facebook.com/groups/340030199488811/   (Quelli dell’Artemisia Annua)

In questo gruppo potrete interagire e chiedere informazioni direttamente ad Amedeo e agli altri utenti registrati. Troverete inoltre, nella sezione “files”, documenti personali di tipo medico pubblicati direttamente da Amedeo, oltre a specifiche sulla terapia da seguire, sul tipo di prodotto da acquistare, sul dove acquistarlo, sui dosaggi e le tempistiche di assunzione.

http://www.retenews24.it/rtn24/sanita/tumore-scoperta-pianta-uccide-se-combinata-col-ferro-lesperienza-guarito-in-48-ore-autorevole-rivista-conferma-tutto-vero/

artemisia

TUMORE: Scoperta la pianta che lo uccide se combinata col ferro. L’esperienza: “Io guarito in 48 ore”. Autorevole rivista conferma: “tutto vero”

Esisterebbe un’erba il cui principio attivo combinato con il ferro sarebbe in grado di uccidere il tumore in sole 16 ore. Il nome di questa pianta è Artemisia annua.

Come già sappiamo,il cancro è la malattia più letale esistente. Gli scienziati cercano costantemente di trovare una cura e, infine, porre fine al cancro. Questa erba ,l’ Artemisia annua, potrebbe uccidere fino al 98% delle cellule tumorali in appena 16 ore. Secondo le ricerche pubblicate in “Life Science”, l’artemisinina, derivata dall’Artemisia annua, è stata utilizzata nella medicina cinese e può uccidere il 98% di cellule del cancro del polmone in meno di 16 ore.
 In realtà l’erba in questione da sola sconfigge il 28% delle cellule cancerogene,è la sua combinazione con il ferro che porta alla totale distruzione del tumore.

In passato l’artemisinina è stata utilizzata come un potente rimedio antimalarico ma ora è dimostrato che questa cura è efficace anche nella lotta contro il cancro. Questo perché quando si aggiunge del ferro alle cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le cellule “cattive”, e lascia quelle “buone” intatte.

Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte presso l’Università della California, hanno dichiarato: “In generale i nostri risultati mostrano che l’artemisinina ferma il fattore di trascrizione ‘E2F1′ e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro”.

Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata propensione per l’accumulo di ferro) l’artemisinina si è dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena 24 ore.

Su questo aspetto abbiamo raccolto la testimonianza di Amedeo Gioia docente romano che così ha scritto:

“Io sono la prova vivente che la cura con l’artemisia annua funziona, operato due volte di cancro alla vescica esame istiologico G3 e TNM: pT2, invitato a fare delle infiltrazioni di chemio l’oncologo le ha ritenute inutili in quanto i carcinomi avevano colpito anche la prostata e l’ilio (intestino). Ricoverato in urologia al San Filippo Neri per l’asportazione di vescica, prostata ed un tratto dell’intestino, avrei continuato a vivere con le sacchette per l’orina e feci. Ho rifiutato la chemioterapia e mi hanno dimesso dandomi una settimana, massimo due mesi di vita. Mio figlio ha scoperto che esisteva questa pianta, che distrugge le cellule cancerogene, ed e’ riuscito a trovarla in soluzione alcolica (tipo fernet) e ho incominciato ad assumerla, Una correzione nel caffe’ la mattina, un bicchierino dopo pasto ed uno dopo cena. Dopo 48 ore non avevo più dolori e dopo sei giorni orinavo quasi normale (prima ogni 1/2 ora e con dolore). Per controllo ho fatto un’ecografia, esame del sangue per le marche tumorali ed una TAC. Risultato non ho più nulla”.

A conferma di tutto ciò un articolo di una autorevole sito medico PUBMED. Ecco il link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15642597

PubMed è un databasebibliografico contenente informazioni sulla letteratura scientifica biomedica dal 1949 ad oggi; la cui prima versione online è del gennaio del 1996.[1].

Prodotto dal National Center for Biotechnology Information (NCBI) presso la National Library of Medicine (NLM) dei National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, la banca dati viene comunemente interrogata attraverso Entrez, il motore di ricerca messo a punto dall’NCBI per l’individuazione di informazioni biologiche, chimiche e mediche.

PubMed, con oltre 18 milioni di riferimenti bibliografici derivati da circa 5.300 periodici biomedici, consente l’accesso al MEDLINE (Medical Literature Analysis and Retrieval System), l’archivio bibliografico on-line del sistema MEDLARS. PubMed condivide le informazioni di base con Medline e con l’Index Medicus, la corrispondente versione a stampa la cui pubblicazione, per l’avvento degli strumenti informatici, è stata interrotta nel 2004. Rispetto a Medline, PubMed è tuttavia arricchito da riferimenti provenienti da altri database bibliografici secondari specializzati, come l’Index to Dental Literature, l’International Nursing Index, l’Hospital Literature Index e altre fonti d’informazione su specifici settori. Sono oltre 17 milioni gli articoli reperibili tramite abstract, gli articoli tipo review sono in totale oltre 1,5 milioni mentre gli articoli disponibili in free full text (testo integrale) sono oltre 3,1 milioni.

http://www.sapereeundovere.it/artemisia-proprieta-antitumorali-e-benefici/

Artemisia: proprietà antitumorali e terapeutiche per lo stomaco

L’etimologia del termine generico (Artemisia) non è sicura e sembra che derivi da Artemisia, consorte di Mausolo, re diCaria; ma anche, secondo altre etimologie, potrebbe derivare dalla dea della caccia (Artemide), oppure da una parolagreca“artemes”= sano) alludendo alle proprietà medicamentose delle piante del genere Artemisia. Il nome specifico (annua) fa riferimento al ciclo biologico annuale della pianta. Chiamata nella cultura popolare:artemisia volgare, artemisia comune, artemisia citronella, assenzio selvatico, erba reale, erba dai cento sapori, erba del fuoco, erba di San Giovanni .

Artemisia, parola che deriva dal nome della dea Artemide,ha proprietà curative d simili alle azioni benefiche apportate dalla divinità greca, come facilitare il parto, alleviare il dolore nelle donne con mestruazioni dolorose e regolarizzare il ciclo mestruale.

Allevia i disturbi digestivi: coliche, diarree croniche, dolori viscerali, senso di gonfiore addominale, flatulenza. È una pianta conosciuta in Cina da più di 2.000 anni con il nome di qing-hao. Esistono numerose testimonianze scritte risalenti ai primi anni d.C. sull’uso, da parte dei cinesi, dell’infuso di Artemisia annua come antipireticoI Cinesi considerano la pianta di artemisia come estremamente utile per un trattamento di natura terapeutica:

Il primo articolo sull’artemisinina fu pubblicato dai ricercatori cinesi su una rivista internazionale solo nel 1982, si scoprì che era una donna, You-You Tu. Furono le sue conoscenze della medicina cinese a farle capire l’importanza di una ricetta trovata in un antico erbario del 300, in cui, per curare la febbre malarica, si usava il succo della pianta fresca, e non una tisana della pianta secca. Queste condizioni di estrazione non degradavano l’artemisinina, e finalmente si riuscì a trovare un estratto attivo. L’artemisia stimola la secrezione dei succhi gastrici, favorendo quindi l’appetito. Potente vermifugo: elimina i vermi intestinali.

E’ indicata per calmare le mestruazioni dolorose. Ha proprietà emmenagoghe (stimola l’afflusso di sangue nell’area pelvica e nell’utero) e favorisce la mestruazione, ciò consente di curare i disturbi mestruali : le dismenorree e le amenorree, aumenta le contrazioni uterine.

E’ ricca di oligoelementi: calcio, potassio, zinco, magnesio, fosforo, zolfo e iodio.
I principi attivi più importanti che si possono trovare all’interno dell’artemisia sono l’olio essenziale, la canfora, il borneolo, il vulgarolo, i carburi, flavonoidi, inulina (all’interno della radice).

Le proprietà dell’artemisia e l’uso

L’artemisia è impiegata nel trattamento dei disturbi digestivi, dei dolori articolari e muscolari, dell’anoressia, degli spasmi, dell’insonnia e per l’espulsione dei vermi intestinali. Questa pianta vanta anche effetti antibatterici, tonici e diuretici.
Ha azione antifungina, antiparassitaria e antibatterica, l’infezione urinaria, il catarro o l’infiammazione delle vie aeree, le affezioni bronchialiHa azione diuretica e si utlizza per edemi e ipertensione arteriosa, in caso di ritenzione idrica .

Per il direttore scientifico dell’Istituto dei Tumori di Milano, Marco Pierotti, potrebbe essere “una goccia di speranza”. Ma ci vorranno ancora molti anni.Sarebbe in grado di distruggere il 98% delle cellule tumorali in pochissime ore, solo 16. E’stata rinominata “erba magica” proprio per questo suo presunto “potere”. A sostenere l’efficacia delle cure a base di questa erba di origine cinese sono soprattutto alcuni medici dell’Università della California che, come riporta la rivista Spirit Science and Metaphysic , hanno condotto studi che “mostrano che l’artemisina ferma il fattore di trascrizione ‘E2F1′ e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro”. Per il dottor Len Saputo si tratta addirittura di una cancer smart bomb, una bomba intelligente contro il cancro:l’artemisia, infatti, si sarebbe rivelata efficace nella distruzione del 75% delle cellule tumorali resistenti alle radiazioni, nel cancro al seno, ovvero dove un’elevata propensione ad accumulo di ferro, in sole 8 ore, balzate fino al 100% dopo soltanto 24 ore. L’Artemisinina, liberando radicali liberi, colpisce selettivamente le cellule contenenti eccessive quantità di ferro (le cellule tumorali ne contengono molto più della media) portandole all’eliminazione. L’ Artemisinina contiene una porzione endoperossidasica che può reagire con il ferro per formare radicali liberi citotossici.

Articoli scientifici riguardanti l’artemisia

Anticancer Agents Med Chem.2013;Targeting eme per l’identificazione di agenti citotossici.
J Biomed Biotechnol.2012;
Attività antitumorale di artemisinina ei suoi derivati: da un noto agente antimalarico a un farmaco antitumorale potenziale.
CancerChemother Pharmacol.2011
Studio in vitro degli effetti anti-cancro di artemisone solo o in combinazione con altri agenti chemioterapici.
Toxicology.2011;
Tossicocinetica e tossicodinamica (TK / TD) valutazione per determinare e prevedere la neurotossicità di artemisinins.
Molecules.2010;
I flavonoidi di Artemisia annua L. come antiossidanti e il loro potenziale sinergia con artemisinina contro la malaria e il cancro.
CancerLett.2010;
Targeting percorsi di apoptosi nel cancro dalla medicina cinese.
Anticancer Drugs.2010;
Effetto di derivati ??di artemisinina in apoptosi e ciclo cellulare in cellule tumorali della prostata.
JCancer Res Clin Oncol.2010;
Effetti di inibizione della crescita di diidroartemisinina sulle cellule tumorali del pancreas: il coinvolgimento di arresto del ciclo cellulare e l’inattivazione di fattore nucleare-kB.
Crit Rev Toxicol.2010;
Tossicità del antimalarico artemisinina ei suoi dervatives.
Oncol Rep.
Artesunato nel trattamento del melanoma uveale metastatico – prime esperienze.

Il Decotto di Artemisia:

Le foglie essiccate vengono utilizzate nei decotti per alleviare gli spasmi muscolari, in particolare quelli della muscolatura dell’utero. Si devono lasciare in infusione circa 20 g di questa pianta per 15 minuti in 1 litro di acqua calda. Si raccomanda di bere 2 o 3 tazze della soluzione ottenuta in qualunque momento della giornata, in caso di dolori articolari o muscolari. Nelle donne che soffrono di amenorrea o di dismenorrea, il trattamento deve iniziare 10 giorni prima della mestruazione.

L’olio essenziale di Artemisia viene impiegato nelle frizioni sulle parti dolenti del corpo per attenuare dolori causati da stanchezza, contratture muscolari o in caso di affezioni particolari come i reumatismiI cataplasmi o i clisteri di Artemisia ed Aglio sono ottimi per combattere i vermi intestinali.
Per uso esterno le compresse sono ottime per le ferite. In cucina viene utilizzato per condire diverse pietanze e come aromatizzante dei liquori. Ha un gusto molto amaro. Lo sciroppo di Artemisia si può preparare con cinque grammi di estratto fluido mescolati con 95 grammi di sciroppo di zucchero: deve essere assunto in due o tre cucchiaini al giorno e permette di svolgere una funzione tonica e stimolante del sistema nervoso e, di conseguenza, anche rispetto a quello digestivo.

Artemisia: controindicazioni e avvertenze

L’artemisia è controindicata in gravidanza e se si allatta, oltre che nei bambini. La letteratura non parla di non effetti secondari e tossici rilevanti rispetto alle dosi terapeutiche consigliate, tranne nel caso in cui non sia presente una particolare sensibilità o allergia a livello individuale. L’utilizzo dell’artemisia è sconsigliato nei casi di ulcera gastrica e duodenale.

Autore: Dott.ssa Alessandra Zarone

Fonte www.naturopataonline.org

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