“Perchè l’8 Marzo? La Giornata Internazionale di Lotta e di Festa della Donna” di Natascia e Romina Malizia

festa della donna romina malizia blogdi Romina Malizia

Ogni anno si festeggia la “Giornata Internazionale di Lotta e Festa della Donna”, ma non tutti ne conoscono il significato intrinseco oppure “lo dimenticano”. Ricordiamo infatti che ogni giorno dovremmo festeggiare e combattere per l’acquisizione di diritti fondamentali che vengono a mancare in continuazione, ma non scordiamo doveri e valori. “Vere Donne” hanno perso la vita per ottenere diritti che diamo per scontati, ancora oggi Donne vengono uccise, subiscono stalking, femminicidio ecco la parola che ricorre troppo spesso. Poi vediamo queste immagini di “Femmine” in calore dedite a spogliarelli e feste estreme, le vere “Donne” non sono di certo così squallide. Non sto criticando il fatto di andare a vedere uno “Strip”, ognuno fa ciò che vuole, ma l’ 8 Marzo ha un valore storico di fondamentale importanza e non un significato frivolo fatto di “puttanate”, passatemi il termine. E’ nostro dovere ricordare la storia e chi ha donato la vita per noi.

“La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”

William Shakespeare

Romeo e Giulietta di Zeffirelli
Romeo e Giulietta di Zeffirelli

Fonte storica tratta dal sito ufficiale dell’ UDI

Unione Donne Italiane

 

New York, un terribile incendio investe la Cottons, fabbrica che impiega in prevalenza manodopera femminile. Le operaie avevano minacciato uno sciopero e il padrone per impedirglielo le ha chiuse a chiave e poi il tragico epilogo dell’incendio. Incerto il numero delle vittime…

 

Vediamo come andarono le cose: 

 

3 maggio 1908: è domenica mattina, a Chicago le donne socialiste organizzano il Woman’s day con vari interventi delle presenti sulla condizione della donna. Forse non fu la prima giornata della donna nella storia, ma certo è la prima di cui troviamo precisi resoconti nei giornali dell’epoca. Diventa subito prassi consolidata anche in Europa soprattutto tra le militanti socialiste che si rivolgono alle operaie perché si battano per i loro diritti e, dal 1908, per ottenere il voto.

  

Agosto 1910: a Copenaghen, nel Congresso della II Internazionale Socialista, Clara Zetkin, figura di prestigio del Partito Socialista Tedesco, direttrice della rivista L’Uguaglianza, grande mediatrice politica, accoglie il progetto della delegazione americana per ricordare la morte di alcune operaie americane in un incendio e propone di lanciare un’unica grande giornata internazionale incentrata sul voto alle donne. Fino a quel momento la Giornata della donna aveva già una sua storia almeno negli Stati Uniti, anche se esperienze frammentarie erano state fatte qua e là in alcuni paesi d’Europa.

donne nelle fabbriche

Non si trattava dunque di inventare la Giornata ma di ratificarne l’esistenza elevandola a livello internazionale. Vediamo però come andarono le cose.

Ma sulla questione del voto i socialisti sono ancora divisi: la proposta non passa.

Per lungo tempo, e ancora oggi, in Italia si racconta l’origine della data legata ad un incendio scoppiato l’8 marzo 1910 nella Cotton a New York in cui morirono numerose camiciaie. Evento accidentale o incendio doloso? Le donne avevano a lungo scioperato ed erano state chiuse a chiave nelle stanze da lavoro, perché non scappassero, perché non rubassero… Questa è anche la storia che nel 1952 l’UDI di Bologna fece stampare in un libricino a caratteri microscopici , per raccontare un’origine: quell’anno le donne portarono appuntato quel libricino sul petto con il rametto di mimosa. Con gli anni 80 la Giornata Internazionale della donna entra nel calendario delle celebrazioni. Poi, lentamente, quasi inesorabilmente, se ne impadronisce il mercato, ne fa una ricorrenza consumistica. Presso alcune donne, comprese certe intellettuali, affiora la contestazione della giornata in quanto tale.

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 8 marzo 1911Questa la data della prima volta, quella della «prova generale» della Giornata della donna. Dove la pratica di una giornata c’era già, continuò e si consolidò seguendo date scelte autonomamente; dove non c’era si affermò in tempi più o meno rapidi”. (dal libro di Tilde Capomazza e Marisa Ombra Storie, miti e riti dell’8 marzo, editrice Utopia 1983)

Nell’immediato dopoguerra, l’ 8 marzo per le donne dell’UDI significa: pace, lavoro, istruzione, parità salariale, servizi sociali, accesso a tutte le carriere. Migliaia di volantini aggregano migliaia di donne di ogni estrazione sociale e culturale. Su quei volantini viene stampato il primo dei suoi simboli: la mimosa.

  Mimosa

Le donne UDI  (UNIONE DONNE ITALIANE) hanno sempre diffuso ramoscelli di mimosa ricavando da questo gesto la principale fonte per il loro autofinanziamento. Col tempo, è diventato il fiore di tutte, colorando di giallo luoghi di lavoro, scuole, uffici e case,  un fiore povero che ai primi di marzo si poteva raccogliere facilmente sugli alberi (oggi un ramoscello viene venduto a caro prezzo).Oggi, per molti è divenuto un rito di consumo come altri, l’8 marzo è un appuntamento di tutt’altra natura, di tutt’altra origine: è una data fondamentale della storia che le donne si sono costruite da sé, attraverso un faticoso cammino per la conquista dei loro diritti di cittadinanza.

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Questo appuntamento annuale  ripropone il significato di lotta e sollecita le donne a farsi esse stesse protagoniste della politica per cambiare la società. Le origini della giornata la raccontavano così: nel 1910 a Copenhagen Clara Zetkin, delegata del Partito Socialista Tedesco e fondatrice della rivista “La libertà”, istituì la giornata della donna per ricordare la tragedia di alcune operaie morte in un incendio in America due anni prima, nel 1908, perché avevano osato fare sciopero e il padrone le aveva chiuse a chiave in fabbrica, incendio reale, ma avvenuto nel maggio 1911. Già da anni, dagli inizi del ‘900 ma probabilmente anche a fine ‘800 (perché per esempio in Inghilterra a quell’epoca c’era già il movimento suffragista), qua e là si svolgevano “Giornate della donna”.

 Il 14 giugno 1921 si riunisce a Mosca la seconda conferenza delle donne comuniste che si conclude con questa dichiarazione: “La Conferenza adotta la data dell’8 marzo come giornata internazionale dell’operaia, giorno della prima manifestazione delle operaie di Pietroburgo contro lo zarismo”.

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Uno sguardo all’Italia. Con la guerra ancora in corso (1944) e poi nell’immediato dopoguerra, le donne dell’UDI nella data dell’8 marzo pongono al centro i temi delle prime battaglie: pace, lavoro, istruzione, parità salariale, servizi sociali, accesso a tutte le carriere.

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