Scie Chimiche – Effetti sul clima e la salute

scie chimiche effetti sul clima e la salutedi Romina Malizia

Scie di condensazione oppure scie chimiche? Non possiamo negare l’esistenza di sperimentazioni volte al cambiamento climatico, esperimenti epidemiologici e quant’altro. Noi siamo cavie inconsapevoli che subiscono passivamente le conseguenze che ne derivano. Possiamo volgere lo sguardo al cielo, osservare ed iniziare a ribellarci e non chiudere gli occhi con il classico menefreghismo degli ignoranti. Leggiamo più attentamente informazioni dettagliate qui di seguito, se non vogliamo ritrovarci in futuro uno scenario apocalittico alla “Resident Evil” è il momento di agire.

Scie di condensazione: definizione

In inglese, il termine “contrails” indica l’abbreviazione di “condensation trail” ovvero “scia di condensazione”. Le scie di condensazione sono le scie rilasciate dagli aerei, formate dal vapore acqueo e gas di scarico immessi nell’atmosfera fredda dai motori caldi degli aerei. La loro formazione è legata a specifiche condizioni atmosferiche:

– Temperatura inferiore a -40 °C
– Umidità relativa non inferiore al 70%
– Quota di almeno 8000 metri.

Questi dati sono stati prelevati da alcune pubblicazioni di enti ufficiali quali: NASA (National Aeronautic and Space Administration), EPA (Environmental Protection Agency) e FAA (Federal Aviation Administration):

Una scia di condensazione consiste fondamentalmente di vapore acqueo (immesso nell’atmosfera dagli scarichi caldi di un motore) in quantità sufficiente a saturare, una volta a contatto con l’aria fredda d’alta quota, e condensarsi momentaneamente in cristalli di ghiaccio o goccioline d’acqua. Di norma le scie di condensazione si formano soltanto dagli 8.000 metri in su, con temperature inferiori ai -40 °C ed umidità relative non inferiori al70%. Le scie di condensazione si dissipano mediamente in una cinquantina di secondi, o al massimo qualche minuto.”

Le scie di condensazione sono composte da particelle di ghiaccio, visibili sotto i motori degli aerei, tipicamente alle quote di crociera nell’alta atmosfera.” 
(EPA)

La stratosfera è caratterizzata dalla mancanza di umidità e da una temperatura costante di -55 °C, mentre la temperatura nella troposfera decresce di circa 2 °C ogni 1000 feet. Le scie di condensazione sono comuni nei più alti livelli della stratosfera. Queste strisce simili a nuvole, generate dal passaggio degli aerei che volano nell’aria fredda e umida, sono formate da vapore acqueo dei gas combusti immesso nell’atmosfera.” 
(FAA)

Le scie di condensazione sono nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni dei motori a reazione degli aerei. Questo processo di condensazione avviene tipicamente a quote di 8-12 Km al di sopra della superficie della Terra.” 
(NASA GLOBE)

Le scie di condensazione sono delle nuvole di forma lineare prodotte a volte dagli scarichi dei motori degli aerei. La combinazione dell’alta umidità con lebasse temperature, che esistono alle altitudini di crociera degli aerei, favoriscono la formazione delle scie di condensa. Le scie di condensa sono composte primariamente da acqua sotto forma di cristalli di ghiaccio e non sono pericolose per la salute umana.” 
(US Air Force)

Secondo la NASA «le scie di condensazione si formano solo ad alta quota (generalmente al di sopra degli 8000 m), dove l’aria è estremamente fredda (meno di -40 °C).”

Scie bianche: considerazioni finali

Osservando il cielo possiamo notare delle lunghe scie aeree bianche e persistenti. In un primo momento è logico pensare che si tratti di scie di condensazione ma guardandole meglio è inevitabile rendersi conto che si tratta di scie abbastanza anomale. E in effetti lo sono. Le scie di condensazione sono un fenomeno fisico. I gas caldi (mix tra vapore acqueo e gas combusti) che fuoriescono dai motori degli aerei venendo a contatto con l’aria fredda dell’atmosfera innescano il processo della condensazione: il vapore acqueo si trasforma in piccoli cristalli di ghiaccio soggetti alla dissipazione. Per la loro natura, le scie di condensazione si dissolvono in circa 30-50 secondi (in casi particolari posso permanere nell’aria per pochi minuti) e pertanto non possono essere lunghe.

Essendo un fenomeno naturale, le scie di condensazione seguono determinate leggi fisiche, le quali si possono riassumere in tre principali condizioni fondamentali : 

 

quote superiori agli 8000 metri;
umidità relativa non inferiore al 70%;
temperatura inferiore ai -40 °C

Questi dati sono inoltre confermati da enti governativi quali NASA, FAA, NOAA, EPA e US Air Force.

Le scie che possiamo vedere tutti i giorni sono molto lunghe e molto persistenti: alcune di esse si estendono da orizzonte a orizzonte e permangono nell’aria addirittura per molte ore. Altre assumono comportamenti strani: nella loro lunghezza svaniscono in alcuni tratti ma permangono in altri, oppure si espandono a dismisura o ancora si espandono “a tratti”. Inconsueto e improbabile fenomeno per del vapore acqueo. In alcuni giorni possiamo contare nell’arco di un’ora centinaia di scie e in altri giorni le possiamo vedere mentre formano dei reticolati nel cielo. Sono state avvistate anche fuori dalle rotte degli aerei di linea, a quote improbabili per gli aerei di linea e in spazi aerei non consentiti al traffico civile e/o commerciale. A questo punto viene naturale chiedersi che cosa siano. Oltre a non seguire le leggi della Fisica, queste scie non seguono neanche le leggi dell’uomo. Gli aerei di linea, infatti, sono soggetti a regolamentazioni riguardo la sicurezza in volo e i limiti dello spazio aereo. Come mai, allora, vediamo possiamo vedere scie lunghe e persistenti anche in zone nelle quali il traffico aereo è consentito esclusivamente a sorvoli militari oppure semplicemente non adibito  ai voli di linea? A chi appartengono gli aerei che rilasciano queste scie?

 

Le scie di condensazione, essendo formate essenzialmente da cristalli di ghiaccio, sono soggette ad una veloce dissipazione e pertanto non hanno la possibilità di persistere ore nell’aria e di conseguenza non possono raggiungere lunghezze elevate, espandersi nel cielo o dare origine a nubi. Le scie bianche che vediamo, invece, assumono tutti questi comportamenti impossibili per del semplice vapore acqueo condensato. Da che cosa sono composte?

Inoltre, guardando le foto satellitari, si può notare che alcune di esse raggiungono lunghezze dell’ordine delle centinaia di chilometri: se fossero scie di condensazione questo non sarebbe possibile. Verificare se nell’atmosfera sono presenti le condizioni necessarie alla formazione delle scie di condensazione è molto semplice: è sufficiente consultare i radiosondaggi. Attraverso le tabelle visionabili in rete, è possibile notare che raramente si manifestano contemporaneamente le tre condizioni fondamentali alla formazione delle scie di condensazione. Eppure quasi ogni giorno siamo in grado di vedere aerei che rilasciano lunghe scie bianche.
 Se non sono scie di condensazione… che cosa sono?
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Scie chimiche

 

Constatato che:

 

quelle scie lunghe, larghe e persistenti non possono essere scie di condensazione, 
 molti degli aerei che le rilasciano non possono essere aerei civili o commerciali, 
 esistono centinaia di brevetti riguardanti la manipolazione e il controllo del clima
 esiste il progetto Haarp ed esistono dei documenti ufficiali riguardanti la sua pericolosità, 
 in diverse parti del mondo, in seguito alla continua presenza di queste scie, sono stati rilevati metalli pesanti nell’acqua, nelle polveri e nel terreno

non è difficile immaginare il perché quelle scie nel cielo siano state chiamate “scie chimiche”.

La prima volta che il termine “chemtrails” (contrazione di “chemical trails”) è apparso su un documento ufficiale è stato nel 2001, nel programma di disarmo presentato al senato americano col nome di Space Preservation Act 2001. Le chemtrails vengono nominate nella sezione riguardante le “armi esotiche” ma questo documento non viene approvato. L’anno successivo viene approvato lo Space Preservaction Act 2002: il capitolo riguardante le “exotic weapons”, e quindi la voce sulle chemtrails, non compare.
 
Attraverso le analisi di molti ricercatori e scienziati indipendenti, si suppone che le scie chimiche contengano sostanze chimiche quali sali di bario, ossido di alluminio, torio e altri metalli pesanti. Dal momento che nessun ente governativo ha mai confermato l’esistenza delle chemtrails, dichiarato lo scopo del loro utilizzo e da quanto tempo vengono adoperate, molti ricercatori hanno iniziato a indagare e a raccogliere indizi e informazioni utili per comprendere questo fenomeno.

 

 Non possiamo sapere, quindi, con certezza l’esatto contenuto delle chemtrails, l’esatto scopo del loro impiego, la data esatta in cui sono state ideate, sperimentate e successivamente irrorate nei nostri cieli. Ciò di cui disponiamo sono molti indizi che portano verso determinate considerazioni:
 
– sono scie formate da composti chimici, dannosi per l’ambiente e per la nostra salute, 
– vengono utilizzate presumibilmente per scopi militari e in relazione al progetto Haarp
– il fenomeno è iniziato ad emergere verso la metà degli anni ’90, 
– le sperimentazioni sono iniziate negli anni precedenti, 
– l’irrorazione si è intensificata all’inizio del nuovo millennio, 
– esiste una ampia campagna di disinformazione atta a oscurare il fenomeno.

 

Analisi e Chimica

 

Le lunghe scie bianche diverse dalle scie di condensazione hanno iniziato a creare i primi sospetti sulla loro natura nel lontano 1998. In seguito ad una loro massiccia presenza nel cielo, gli abitanti di una cittadina canadese, Espanola, cominciarono ad accusare problemi di salute come: letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve terminedisturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione o simili a quelli influenzali. Alcuni cittadini, seriamente preoccupati per ciò che stava accadendo sulle loro teste e alla loro salute, commissionarono a proprie spese analisi di laboratorio su campioni di acqua e di neve della propria terra. Le analisi chimiche riscontrarono la presenza di quantità di particolato di alluminio 20 volte superiore al limite indicato per l’acqua potabile.

 

Ad Edmonton (in Alberta), sempre in Canada, dopo la comparsa di queste scie rilasciate dagli aerei, cominciarono a morire le piante di una vasta area divenuta in breve tempo arida. Ad un’analisi chimica del terreno, risultò che la sua conduttività era sette volte superiore alla norma e questo a causa della percentuale altissima di bario e alluminio.

Da uno studio sulle analisi dell’acqua potabile (1984-2006) dello Stato della California, risulta una notevole percentuale di sostanze chimiche, tra cui metalli quali magnesio, piombo, manganese, bario, alluminio, ferro, sodio.L’acqua è risultata particolarmente conduttiva elettricamente. Nel documento si evidenzia come tali sostanze, alcune altamente tossiche, non fossero state rilevate nelle analisi condotte sino alla fine degli anni ottanta e che l’incremento si è avuto solo negli ultimi anni (a partire dal 1994) con un picco nel 2006. Gli autori del documento si chiedono “perché” questi metalli si trovino nell’acqua potabile solo dal 1994.

In seguito l’avvistamento di queste scie tanto diverse dalle scie di condensazione, anche in Italia si sono effettuate analisi cliniche. I risultati hanno portato alle stesse conclusioni: presenza di elevate quantità di alluminio e bario nei campioni analizzati.

L’intossicazione da metalli pesanti è un problema importante ma poco conosciuto, anzi spesso ignorato in medicina. I metalli tossici (cadmio, mercurio, piombo, alluminio, arsenio) si concencentrano nei tessuti molli del nostro organismo. Un ottimo mezzo per scoprire l’intossicazione da metalli tossici è l’analisi del capello (o in alternativa dei peli delle ascelle o del pube oppure le unghie delle mani e dei piedi) chiamato mineralogramma, test riconosciuto dal OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che completa le indagini cliniche già in uso, in grado di apportare informazioni sulla funzionalità del metabolismo rilevando quali equilibri siano stati alterati, di quali integratori minerali e vitaminici abbiamo bisogno, quali metalli tossici stiamo accumulando molto prima che si manifestino i sintomi o che le analisi di sangue e urina rivelino la loro presenza.

Alluminio

Simbolo: Al 

Numero Atomico: 13

Questo metallo si trova dappertutto, essendo il metallo pesante prevalente nella crosta terrestre e fino a poco tempo fa considerato inerte, quindi non tossico. In realtà vi sono ormai evidenze sufficienti per ritenerlo implicato in alcune patologie, come alcuni tipi di cancro e di malattie neurologiche. 

Le fonti possibili di esposizione di alluminio includono l’acqua potabile(particolarmente nelle zone esposte a pioggia acida) le pentole ed utensili da cucina e i farmaci che lo contengono come ad esempio il Maalox. Nondimeno è ingerito comunemente con alimenti e medicine come gli antiacidi ed è usato nei cosmeticiMolti scienziati ritengono che, a causa della sua abbondanza sulla terra e dell’uso diffuso, non sia realmente molto tossico. L’alluminio non è un vero metallo pesante, per esempio ha un peso molecolare leggero (numero 13 sulla tabella periodica degli elementi) e si comporta diversamente dai metalli come piombo o mercurio. La gamma della quantità di alluminio nel corpo umano è fra i 50mg e 150mg, con una media di circa 65mg. 

Fonti

Per la maggior parte delle persone, l’assorbimento maggiore di alluminio proviene dagli additivi alimentari quali il fosfato di alluminio di sodio (un emulsionante dei formaggi fusi), l’allume di potassio ( usato per imbiancare farine) ed il silico-alluminato di sodio e/o il silicato di calcio di alluminio (aggiunto al sale comune da tavola per facilitarne l’uscita dalla saliera impedendo la formazione di grumi). Usando pentole, vaschette e fogli di alluminio per l’uso quotidiano in cucina, alcune particelle di alluminio vengono assorbite dal cibo che poi mangiamo, specialmente i cibi acidi come i pomodori (sughi ecc.). Alcuni antiacidi contengono l’idrossido di alluminio ed è stato anche rilevato che alcune “aspirine per bambini” contengono alluminio. Altre fonti comuni sono: anti traspiranti, dentifrici, amalgami dentali, cosmetici, borotalco e filtri delle sigarette, alcune acque potabili, tè commerciali e lievito. Questo termine deriva dal latino alumen. 
La contaminazione avviene soprattutto attraverso: sale da cucina (solo se addizionato a silicato di Al come antiagglomerante); farina bianca (è contenuto nello sbiancante); fogli di alluminio; contenitori di alluminio; lattine; antiacidi; amalgama dentario; pentole e utensili da cucina in alluminio; deodoranti; lieviti in polvere; formaggi fusi (come emulsionante); acque depurate con solfato di alluminio per azione battericida. 

Assorbimento

L’alluminio viene assorbito a livello intestinale, anche se scarsamente. La maggior parte dei 10-100 mg presenti nell’alimentazione (tutti gli alimenti anche se non contaminati contengono tracce di questo metallo) viene escreta con le feci. La maggior parte di questo minerale può essere trovata nei polmoni, nei reni, nelle ossa, nel cervello, nel fegato e nella tiroide. L’assunzione giornaliera di alluminio è stata valutata fra i 10mg e 110mg, ma il corpo tende ad eliminarne la maggior parte nelle feci, nell’urina e in parte nel sudore. Con funzioni insufficienti dei reni, più alluminio viene immagazzinato, specialmente nelle ossa

Danni

L’alluminio si lega soprattutto al DNA e si deposita in particolare nel cervello, dove provoca danni alla cellula neuronaleLe cellule dei pazienti affetti da diverse forme senili di demenza, e in particolare quelli affetti da Alzheimer, contengono da 4 a 6 volte più alluminio dei controlli, ovvero di un campione di persone affine (per esempio per sesso e età), ma sana. A livello generale può provocare stipsi, cute secca, cefalea, disturbi della memoria. 

Terapia e prevenzione

Come abbiamo visto le fonti di possibile contaminazione e accumulo dell’organismo sono quasi tutte controllabili individualmente: si tratta di evitare di utilizzare utensili da cucina in alluminio e di limitare il consumo di cibi o bevande conservati in contenitori di alluminio. Amalgame e antiacidi possono essere sostituiti dal dentista e dal medico con prodotti che non contengono alluminio. Non è possibile rimuovere per chelazione l’alluminio presente nell’organismo attraverso una terapia orale con minerali, e risulta quindi ancora più importante l’adozione di misure preventive. Nei casi gravi può essere effettuata una terapia con un farmaco (EDTA), direttamente sotto stretto controllo medico.

Bario

Simbolo: Ba 

Numero Atomico: 56

Questo termine dal greco barys che significa “pesante”.
Il bario è un elemento alcalino della terra e anche un metallo pesante tossico

Nel 1774, i minerali che contengono il bario sono stati identificati da Karl Scheele da cui il metallo puro fu ricavato per elettrolisi da Humphrey Davy in 1808. La tossicità del bario tende ad essere relativamente bassa a meno che non venga ingerito in grandi quantità o vengano fatti degli aerosol. L’inalazione di bario può causare l’irritazione temporanea dei polmoni. L’ingestione accidentale o intenzionale di bario può provocare diarrea, vomito ed dolori addominali. L’esposizione umana a livelli pericolosi di bario in acqua potabile contaminata può causare problemi al fegato, allo stomaco, ai reni ed in altri organi, ipertensione miocardica e muscolare, formicolio alle estremità e perdita di riflessi a livello tendineoQuando il bario viene assorbito, può rimuovere il potassio all’interno delle cellule e causare effetti di vario genere nel tono muscolare, nelle funzioni del cuore ed nel sistema nervoso.
Alcuni antiparassitari possono contenere sali assimilabili di bario (idrossido, cloruro, o carbonato). Le fonti comuni di bario sono: composti usati nei test medici con l’impiego dei raggi X, stampa, ceramica, plastica, tessuti e coloranti, in additivi dei combustibili, carta, sapone e gomma, nella produzione del vetro, di vernici e negli antiparassitari
Le principali fonti alimentari di bario sono latte, farina, patate e alcuni tipi di nociAlcuni ricercatori considerano il bario un elemento essenziale, ma la sua funzione metabolica non è dimostrata. Il capello può essere utilizzato come monitoraggio per il bario contenuto nell’organismo. Apporti eccessivi di sali solubili di bario (nitrati, solfuri, cloruri) possono risultare tossici. La misurazione nel sangue è una affidabile verifica di un eccesso di bario. 

Sintomi di avvelenamento:

Salivazione, nausea, vomito, crampi addominali, diarrea violenta ed ematica, ipokaliemia, polso irregolare, bradicardia da extrasistoli ventricolari, ronzii auricolari, vertigini, spasmi muscolari fino a convulsioni e paralisi flaccida; morte per insufficienza respiratoria o arresto cardiaco.

Misure di emergenza:

Somministrare rapidamente per os solfato di sodio (30g in 200 ml d0acqua), a seguire gastrolusi poi ulteriore solfato di sodio; antispastici e analgesici per le coliche addominali; sedare le convulsioni con diazepam; ristabilire il quadro elettrolitico.

Trattamento di supporto e mantenimento:
Infusioni saline per correggere la disidratazione, monitoraggio ECG, trattare lo shock.

Patologia:

Peristalsi violenta, ipertensione atriale, disturbi cardiaci, danno renale tardivo. Il bario stimola la contrazione di tutte le cellule muscolari.

Torio 

Simbolo: Th 

Numero atomico: 90

Elemento metallico radioattivo, appartenente alla serie degli attinidi nella tavola periodica.

Fu scoperto nel 1828 dal chimico svedese Jöns Jakob Berzelius. È di colore scuro, poco reattivo nei confronti dell’acqua, solubile in acido cloridrico e solforico, poco solubile in acido nitrico. Fonde a 1750 °C, bolle a circa 3850 °C, ha densità relativa 11,8 e peso atomico 232,038. Il torio è l’elemento radioattivo più diffuso sulla superficie terrestre ed è presente in piccole quantità nella torite e nella orangite sotto forma di silicato; si trova anche nella torianite, un minerale radioattivo, come ossido che accompagna l’uranio. I più grossi depositi sono composti da ossido di torio, ThO2, nelle sabbie di monazite di India e Brasile. Il torio ha isotopi di massa variabile fra 212 e 236. Il torio 232, un materiale radioattivo fertile, si trova in natura, ha vita media di 14 miliardi di anni, ed è il primo membro delle serie di decadimento radioattivo, che porta all’isotopo stabile piombo 208. Il bombardamento del torio 232 con neutroni lenti produce l’isotopo fissile uranio 233, durante un processo simile a quello che si verifica quando neutroni veloci generano dall’uranio 238 l’isotopo fissile plutonio 239; per questo motivo il ciclo torio-uranio è impiegato dagli scienziati in alternativa al ciclo uranio-plutonio. Il torio metallico è usato in leghe non ferrose, soprattutto di magnesio, e come stabilizzante nei tubi elettronici; l’ossido di torio viene impiegato nei filamenti luminosi e come catalizzatore. Può essere utilizzato anche per migliorare le comunicazioni dei radar.

Bromo

Simbolo: Br 

Numero Atomico: 35

Il bromo, come il cloro e il fluoro è un gas tossico. I sali del bromo sono stati impiegati per trattare indigestione acida o per sedare. Il bromo può rimuovere il cloro in alcune funzioni del corpo. Troppo bromo può causare tossicità negli esseri umani. Sintomi di leggera intossicazione possono includere affaticamento, debolezza, irritabilità, sonno disturbato, processi mentali lenti e scarsa memoria. Una severa intossicazione può causare confusione e sonnolenza, delirio, stupore, depressione, allucinazioni e, come estremo, psicosi. Questo termine deriva dal greco brômos che significa fetore.

http://www.sciechimiche.org/scie_chimiche/index.php?option=com_content&task=view&id=52&Itemid=113

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