Scoperto dagli italiani il gene che frena il cancro, Ptx3

nuovo gene contro il cancro PTX3di Romina Malizia

Sono contenta di leggere tali notizie, sperando possano portare finalmente salute e novità concrete per quanto riguarda la cura contro il cancro. Mi auguro che possano accedere a tale sperimentazione tutti i pazienti che ne faranno richiesta, abbiamo bisogno di speranza e risposte definitive che portino alla cura definitiva, debellare il cancro.

 

Una proteina contro l’infiammazione per sconfiggere il cancro

La ricerca dell’immunologo Alberto Mantovani e la scoperta del gene Ptx3 capace di «spegnere» alcuni tipi di tumori. Sperimentazione a breve

L’infiammazione è uno dei sette pilastri su cui un tumore cresce e si sviluppa: ora hanno trovato il modo per tentare di demolirlo. Il «piccone» è una proteina prodotta da un gene che si chiama Ptx3, l’ha scoperta Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Milano e docente di Humanitas University, una ventina di anni fa e adesso è diventata un farmaco tutto da sperimentare, ma che offre interessanti prospettive nella cura di certe neoplasie (del colon, per esempio, o della pelle o i sarcomi) come l’immunologo milanese, fra i più quotati al mondo, ha appena riferito sulla rivista «Cell».

Sette pilastri
Un passo indietro: i sei fattori che favoriscono la crescita di un tumore riguardano, complessivamente, l’abilità delle cellule tumorali di crescere senza controllo, la loro immortalità e la capacità di produrre nuovi vasi sanguigni che le alimentano. E per combattere queste aberrazioni si sono studiati molti farmaci, oggi in uso, capaci di aiutare i malati e di farli sopravvivere alla loro malattia. Con buoni risultati. L’infiammazione è il settimo e consiste in una reazione anomala del sistema immunitario che impazzisce: normalmente questo sistema deve annientare i nemici dell’organismo (comprese le cellule tumorali), ma qualche volta finisce per aiutarli.

L’Airc
«Esiste un gene capace di “spegnere” il cancro – spiega Mantovani – tenendo sotto controllo l’infiammazione. Si chiama Ptx3 e produce una proteina con capacità anti-infiammatorie. In certi tumori non funziona e allora si instaura l’infiammazione». Infiammazione che, appunto, favorisce la crescita del tumore. Ecco perché si sta pensando di somministrare questa proteina come farmaco in modo da controllare l’infiammazione e aiutare l’organismo a reagire alla neoplasia. La sperimentazione sui pazienti partirà a breve e lo studio è finanziato dall’Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/15_febbraio_13/cancro-ricerca-italiana-proteina-contro-infiammazione-4a2fdbac-b350-11e4-8ea5-42a1b52c991f.shtml

Tumori, gene scoperto da italiani ha il potere di frenare il cancro

Il ‘vecchio’ Ptx3, scoperto vent’anni fa, si comporta come un oncosoppressore, ma controllando la reazione infiammatoria e non agendo sulla cellula tumorale. Quando viene spento, la malattia ha il via libera. Il nuovo studio coordinato da Alberto Mantovani per l’Istituto Humanitas di Rozzano e finanziato dal 5X1000 dell’Airc. Lo scienziato: speriamo di iniziare i test clinici entro l’anno

MILANO – I ricercatori dell’Istituto Humanitas di Rozzano (Milano) hanno scoperto che un particolare gene, chiamato Ptx3, è capace di ‘spegnere’ il cancro con un meccanismo “nuovo e unico”. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Cell, è stato coordinato da Alberto Mantovani, e finanziato grazie ai soldi raccolti attraverso il 5Xmille dall’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro (Airc).

La nuova scoperta arriva da una storia di ricerca che risale a vent’anni fa, quando l’immunologo italiano Alberto Mantovani, oggi ‘big’ internazionale della ricerca e direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano), con il suo team diventava ‘padre scientifico’ di una molecola dell’immunità innata, allora battezzata Ptx3. Oggi quella scoperta torna di nuovo all’attenzione della comunità scientifica e medica perché i ricercatori dell’Humanitas hanno scoperto che Ptx3 ha la capacità di frenare il cancro, comportandosi come un oncosoppressore. Inoltre, come illustrato nello studio pubblicato su Cell, lo fa con un meccanismo nuovo e unico, tenendo sotto controllo la risposta infiammatoria e non agendo sulla cellula tumorale come tutti gli altri oncosoppressori fino a oggi noti.

Lo studio ha coinvolto molti medici e ricercatori dell’Humanitas, in collaborazione con prestigiosi istituti internazionali, spiega lo stesso Mantovani che paragona la cellula tumorale a un’automobile con “l’acceleratore sempre schiacciato (sono sempre attivi gli oncogeni, i geni che la fanno riprodurre) e i freni (gli oncosoppressori) che non funzionano”. Altra caratteristica fondamentale della cellula tumorale è il fatto di essere inserita in una ‘nicchia ecologica’ particolare: “un microambiente infiammatorio nel quale e grazie al quale cresce e prolifera”. Un ecosistema amico, dunque, per la malattia.

Lo studio dimostra ora, per la prima volta, che Ptx3 frena la formazione del cancro e come ci riesce. “Le nostre ricerche – spiega Alberto Mantovani – hanno evidenziato che in alcuni tumori (colon, pelle e un tipo di sarcomi) Ptx3 viene come ‘spenta’ precocemente, nel colon allo stadio di tumore benigno (adenoma). Questo spegnimento toglie i freni a una cascata di mediatori dell’infiammazione detta ‘complemento'”. E così “il tumore recluta ‘poliziotti corrotti’, i macrofagi, che ne promuovono la crescita e l’instabilità genetica. Si tratta di una scoperta inattesa, da cui ci aspettiamo importanti implicazioni sul fronte clinico”.

La molecola Ptx3 era già indirizzata verso i test clinici: “Anche grazie al sostegno di Airc – spiega l’immunologo – la stiamo testando come potenziale farmaco per impedire le infezioni da Aspergillus nei pazienti con tumore e difese immunitarie compromesse. Oggi, questa nuova scoperta fornisce un ulteriore motivo per attivare una sperimentazione clinica di Ptx3 contro i tumori”. I tempi? “Noi contiamo di andare in clinica entro fine anno, al massimo all’inizio del 2016”, annuncia Mantovani all’Adnkronos Salute.

“L’innovazione, il fare ricerca che credo si possa definire di frontiera, paga – riflette lo scienziato – . Ci vuole tanto tempo, percorsi lunghi. Pensiamo per esempio alle terapie che risvegliano il sistema immunitario: hanno alle spalle un viaggio lungo vent’anni e ora sono approvate per uso clinico. Ma bisogna avere il coraggio di puntare sulla ricerca innovativa, che è l’unica che dà frutti innovativi”.

E andando indietro nel tempo, alla scintilla che ha dato origine all’avventura di Ptx3, si scopre che tutto ha avuto origine da una squadra di cervelli italiani oggi al top. Mantovani racconta: “C’era una collaborazione fra due gruppi di ricercatori, il mio e di Elisabetta Dejana, con Martino Introna e Ferruccio Breviario. Allora si andava a caccia di geni. Abbiamo avuto il coraggio di metterci a pesca e ci siamo concentrati su una famiglia di molecole che sono una delle parole chiave dell’immunologia, le interleuchine. Io ero a metà della mia carriera scientifica”.

Oggi a distanza di 20 anni una nuova tappa. “La molla che ha fatto scattare altre ricerche è stata che volevamo andare in clinica con una molecola già disponibile e, sia per una questione di sicurezza dei malati ma anche per alcuni segnali che ci arrivavano da precedenti studi, abbiamo cominciato delle prove di carcinogenesi”, dalle quali è emerso il ruolo oncosoppressore di Ptx3. E’ stato “un viaggio ‘andata e ritorno’: dal banco del laboratorio al letto del malato e viceversa. Nella ricerca biomedica è importante questo intreccio bidirezionale. Siamo tornati al letto del paziente per vedere se questa scoperta fosse rilevante per i tumori umani e abbiamo provato che era così, che questo gene era spento in alcune neoplasie”. E adesso “la storia continua”.

http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2015/02/13/news/tumori_gene_scoperto_da_italiani_ha_potere_frenante_-107209112/

Gene ‘frena’ cancro, scoperto meccanismo

Studio dei ricercatori dell’Humanitas finanziato dall’Airc

(ANSA) – MILANO, 13 FEB – Esiste un gene capace di ‘spegnere’ il cancro, e lo fa con un meccanismo “nuovo e unico”: tenendo cioè sotto controllo l’infiammazione alla base della malattia. La scoperta arriva dall’Istituto Humanitas di Rozzano (Milano), che ha appena pubblicato uno studio sulla rivista scientifica Cell. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che il gene Ptx3 è diverso dai cosiddetti geni ‘oncosoppressori’ che agiscono sulla cellula tumorale; Ptx3, infatti, “tiene sotto controllo l’infiammazione che favorisce l’insorgenza e lo sviluppo del tumore”.

La scoperta è frutto di uno studio coordinato da Alberto Mantovani e finanziato dall’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro (Airc). “Per capire l’importanza di questo studio – spiega Mantovani, direttore scientifico di Humanitas – bisogna ricordare quali sono le caratteristiche che connotano come tumorale una cellula: se la paragoniamo a un’automobile, è come se avesse l’acceleratore sempre schiacciato, e i freni che non funzionano”. L’acceleratore sono gli oncogeni, che in modalità sempre attiva spingono per far riprodurre il cancro; i freni sono invece i geni oncosoppressori. “Altra caratteristica fondamentale della cellula tumorale è il fatto di essere inserita in una ‘nicchia ecologica’ particolare: un microambiente infiammatorio nel quale e grazie al quale cresce e prolifera”.

Lo studio appena pubblicato su Cell dimostra per la prima volta che il gene Ptx3, scoperta 20 anni fa dallo stesso Mantovani e dal suo team, frena la formazione del cancro con un meccanismo nuovo: “Le nostre ricerche hanno evidenziato che in alcuni tumori, come quelli al colon, alla pelle e un tipo di sarcomi, la molecola Ptx3 viene come ‘spenta’ precocemente. Questo spegnimento porta il tumore a reclutare i macrofagi, cellule del sistema immunitario che finiscono per promuoverne la crescita e l’instabilità genetica.

Si tratta di una scoperta inattesa, da cui ci aspettiamo importanti implicazioni sul fronte clinico”. I ricercatori stanno già lavorando per cercare di trasformare le potenzialità di Ptx3 in una cura concreta: “La stiamo testando come potenziale farmaco per impedire le infezioni da Aspergillus nei pazienti affetti da tumore – conclude Mantovani – e con le difese immunitarie compromesse. Oggi, questa nuova scoperta fornisce un ulteriore motivo per attivare una sperimentazione clinica di Ptx3 contro i tumori”.

http://www.ansa.it/lombardia/notizie/2015/02/13/gene-frena-cancro-scoperto-meccanismo_5a417d49-816c-4801-8863-74686e440071.html

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